“Non ce la farò mai, non fa per me.”
Quante volte ti è capitato di pensare di non poter riuscire in qualcosa? Probabilmente, ti è capitato spesso. E non sei l’unico. Ma non è colpa tua.
Le colpevoli dietro questi pensieri sono le credenze limitanti.
Prima di iniziare a parlare di credenze limitanti, vorremmo spiegarti perché abbiamo deciso di toccare questo argomento.
Non è un segreto che generazioni diverse affrontino sfide diverse nel corso della propria vita, reagendo in modo diverso alle stesse situazioni di vita.
Quella che ai nostri genitori o nonni dev’essere sembrata una sciocchezza, diventa un tema molto caro a tutti gli appartenenti alla Generazione Z e Y (questi ultimi sono più conosciuti come “millennials”).
Questa differenza è dovuta al fatto che il livello di benessere che l’umanità ha raggiunto permette ai giovani di “esplorare e cercare sè stessi”. In altre parole, le generazioni più anziane non hanno avuto l’opportunità (tempo e denaro) di approfondire i propri sentimenti, perché erano impegnati a soddisfare i propri bisogni primari: cibo, alloggio e sostentamento dei figli.
Naturalmente, non dobbiamo dimenticare che il progresso tecnologico ha svolto un ruolo determinante nel divario generazionale. Quindi i ragazzi di oggi hanno accesso ad un’enorme quantità di informazioni che interessano qualsiasi sfera della vita. Ciò ha predisposto le generazioni più giovani a concentrarsi sull’analisi dei propri sentimenti, pensieri ed emozioni, mettendo spesso a confronto le innumerevoli informazioni e competenze acquisite online.
Per esempio, nel nostro lavoro, ci capita spesso di chiacchierare con millennials aspiranti imprenditori che si reputano ancora troppo inesperti e scevri delle competenze necessarie per avviare la propria attività.
Avendo quindi più volte incontrato le convinzioni limitanti dei nostri potenziali partner o affiliati, abbiamo deciso di dedicare un articolo a questo tema.
Oggi affronteremo il tema delle paure ed insicurezze durante il percorso imprenditoriale per aiutarti a realizzare, sul serio, il tuo sogno nel cassetto, che si tratti del lancio di un business online, o l’apertura di un bel negozio fisico.
Dunque, vediamo insieme come allontanare pensieri e atteggiamenti negativi da oggi in poi. Sei pronto? Iniziamo!
Credenze limitanti: cosa sono?
Le credenze sono il risultato di generalizzazioni o esperienze che ritieni valide per qualche motivo.
Nei primi anni 2000, Aaron Beck, uno dei padri fondatori della terapia cognitiva, insieme alla figlia Judith, professoressa di psicoterapia, furono tra i primi a lavorare sul concetto di credenze limitanti.
Le convinzioni limitanti sono quindi ciò che una persona ritiene assolutamente “vero” riguardo ai propri comportamenti, alla propria identità, alle proprie capacità e riguardo agli altri e al mondo circostante. Tali convinzioni possono trasformarsi in ostacoli insormontabili nel raggiungimento dei propri obiettivi.
Questo tipo di credenze limita enormemente le nostre capacità ed ambizioni e diventa un limite alla nostra felicità, al nostro benessere, impedendoci di realizzare i nostri sogni.
Conoscete l’espressione “vedere il mondo attraverso degli occhiali rosa”? Ecco, nel caso delle credenze limitanti, si tratta di vedere il mondo attraverso delle lenti grigie, scure, negativizzanti. E il rischio è che se li indossi tutti i giorni puoi cambiare la tua percezione del mondo intorno e iniziare a credere che non ci siano altri colori.
Adesso vediamo da dove vengono le credenze limitanti. Ci sono tre fonti:
- adulti significativi che ci circondano mentre cresciamo e ci sviluppiamo;
- esperienza (rapporti con le persone, eventi della vita);
- il nostro temperamento.
Cosa ancor più rilevante è che tali credenze limitanti si formano non solo durante l’infanzia, ma anche durante tutta la vita.
Come si formano le credenze
Prendiamo come esempio la convinzione “non ci si può fidare delle persone”.
Con ogni probabilità, si tratta di una credenza che si è formata in seguito ad un evento che ti ha lasciato particolarmente deluso e scoraggiato. Da allora, in situazioni simili, ti capita di vedere una minaccia, anche quando il pericolo non esiste, che non farà altro che rafforzare tale convinzione.
Così, anche quando ti capita di incontrare una persona gentile, tendi a dubitare di lei, cercando una spiegazione del tipo: “È così gentile con me, quindi vuole qualcosa in cambio”.
Come riconoscere i pensieri limitanti (automatici)
Tenere traccia delle credenze limitanti non è facile. Immagina una casa. Le credenze limitanti sono le fondamenta della casa, su cui poggia tutto il resto. Benché siano difficili da scardinare, è possibile imparare a riconoscerle e iniziare a scuoterle.
Le credenze spesso assumono la forma di pensieri automatici, ovvero pensieri “facili e veloci” che girano costantemente nella nostra testa e che ci spingono ad agire senza sforzi e in modo automatico.
Facciamo un esempio pratico. Immagina che stai cercando quante più informazioni possibili per avviare la tua impresa. Da un lato, il tuo cervello raccoglie informazioni e le analizza. Dall’altra, però, c’è qualcosa che ti fa indugiare con pensieri del tipo: “Non sono capace. Non riuscirò mai. È troppo difficile. Ormai è tardi per iniziare un percorso imprenditoriale”.
Tuttavia, c’è un modo per individuare e smontare tali false credenze. Occorre fare attenzione ad una serie di “parole chiave” come: “devo”, “mai”, “impossibile”, “sbagliato”, “non funzionerà”. Queste sono delle parole “grilletto” che ci inducono a dubitare di noi stessi e delle nostre capacità. Ma sono anche le stesse parole che ci consentono di individuare subito le nostre credenze limitanti così da iniziare a smontarle una dopo l’altra.
L’idea stessa di “non essere in grado di” è qualcosa che si origina nella nostra testa, senza averne la dimostrazione oggettiva. Dimostrazione difficile da ottenere dal momento che è proprio a causa di quelle credenze limitanti che non potremo mai provare a mettere in pratica un bel niente.
Come allontanare le credenze limitanti
L’essere umano, per natura, adopera scorciatoie per raggiungere prima il risultato, basandosi appunto sul “passato”. Ma un risultato rapido non sempre è sinonimo di un buon risultato.
Non ci si può liberare delle proprie credenze limitanti in un giorno. Tuttavia, è possibile tenere traccia di queste credenze cercando di analizzare in maniera oggettiva l’origine di quella convinzione: questo è già un passo in avanti verso il loro superamento.
Per trasformare le convinzioni limitanti in convinzioni motivanti, bisogna guardarle da un’altra prospettiva.
Ad esempio, prendiamo la convinzione comune “gli altri hanno più successo di me, gli altri ottengono sempre quello che vogliono”.
Come può essere smontata?
Ricorda che ogni pensiero deve essere riformulato in modo tale che inizi a suonare meno limitante e in modo che possa motivarti ed ispirarti.
Per esempio, una credenza del tipo “tutti quelli che conosco hanno più successo di me” aiuta a godersi la vita e raggiungere l’obiettivo? Difficilmente. Inoltre, sei sicuro che questa sia la verità assoluta? No, è solamente un’ipotesi.
Quindi, proviamo a riformulare quel pensiero così: “Ho avuto l’idea che gli altri hanno più successo di me”. Formulata così, la frase non suona come vera al 100%, infatti si tratta solo di un pensiero che ti è passato per la mente.
E ancora: sei certo che gli altri ottengono sempre quello che vogliono? Inizia a cambiare quel “sempre” con una parola più veritiera come “Gli altri ottengono ogni tanto quello che vogliono”. E poi definisci chi sono “gli altri“. E così via, smontando passo dopo passo quella convizione limitante.
Insomma le convinzioni limitanti spesso abitano solo nelle fondamenta della tua testa. Ma non hanno una natura oggettiva e concreta, e tu puoi scegliere di smontarle quando vuoi, attraverso le parole e poi i fatti.
Ad esempio prendiamo il pensiero “Sono troppo giovane e non ho abbastanza conoscenze per aprire la mia azienda online. Come potrò realizzare il mio sogno?”.
In questo caso tocca riformularlo in modo motivante e positivo: “Sono giovane, quindi pieno di energie e ho molto tempo davanti. Ho poche conoscenze ma posso informarmi e trovare un partner con maggiori conoscenze ed esperienza per non partire da zero. Magari potrei trovare un socio, persino provare ad aprire un’attività in franchising così da prendere spunto da chi ha realizzato questo sogno prima di me.”
Vedi come uno stesso pensiero può diventare più motivante, diventando nuova linfa per un atteggiamento più positivo?
Ricorda che le scorciatoie sono utili, ma talvolta vanno ponderate bene. Se vuoi realizzare un sogno, informati, acquisisci nuove competenze e valuta di iniziare la tua attività col supporto e la collaborazione di chi è più “skillato” di te.
Se stai pensando di avviare una tua attività imprenditoriale, sappi che hai più strade a disposizione: puoi iniziare da solo, puoi avvalerti di un socio, puoi valutare una formula in franchising già collaudata.
Se stai pensando ad una formula come Comuni a Domicilio, già collaudata, proprio per non partire da zero, sappi che quella in franchising è una valida opportunità. Tuttavia, ti avvertiamo che avviare un’attività in franchising non vuol dire “stare senza pensieri e non far nulla perché pensano a tutto loro”. Non funziona così.
Il franchising è un modo geniale per entrare in un settore nuovo ed ottenere formazione e strumenti essenziali per iniziare in maniera avvantaggiata. Ma l’impegno e la determinazione sono essenziali e senza questi non riusciresti comunque a realizzare il tuo sogno imprenditoriale.
Se hai voglia di smontare le tue credenze limitanti e avviare la tua impresa nel settore digitale, la formula Comuni a Domicilio può fare al caso tuo. Smonta la prima credenza limitante e contattaci.
C’è solo una vita! Vivila come vuoi tu.