Ti serve un’adrenalinica avventura con Bear Grylls per superare i tuoi limiti o sei più un tipo che avanza a piccoli passi? Ti reputi caparbio come una testa d’ariete o hai bisogno di ripeterti ogni giorno gli obiettivi a cui aspiri? Trova il tuo metodo, l’importante è scavalcare le barriere che ti imponi!
In questo articolo parliamo di 3 metodi diversi per superare i limiti che ci auto-imponiamo.
Possiamo pensare di sceglierne uno, di combinarne due o tutti e tre, in base al nostro carattere, alla tipologia di limite o in base all’obiettivo da raggiungere.
I metodi differiscono per: Tempo 🕑, Impegno Personale 🔥 e Soddisfazione 🏆, con un punteggio da 1 che indica il minimo, a 5 che indica il massimo tra le tre metodologie.
Di seguito potrai leggere:
- I 5 passi da fare secondo Forbes
- La Terapia d’urto
- La storia di Chris Gardner e “La ricerca della Felicità”
I 5 passi da fare secondo Forbes
🕑🕑, 🔥 , 🏆🏆
Tempo 2, Impegno 1, Soddisfazione 2
- Studia dove si concentra la tua paura: stomaco, testa, è un nodo in gola? Comprendere quando la tua paura si manifesta con dei sintomi fisici, ti aiuterà a riconoscere quando esci dalla tua comfort zone e a tentare di sconfiggerla.
- Scegli un mantra che ti ricordi che puoi superare ogni limite e paura. Qua sotto trovi alcuni esempi, ma se vuoi trovarne uno più affine ti consiglio questo sito.“Ho il potere di cambiare la mia storia personale”
“Mi impegno al 100% per raggiungere i miei obiettivi”
“Ci sono già riuscito, ci riuscirò ancora”
“So dove sto andando. Devo solo agire per arrivarci”
- Scrivi una lista di tutti i tuoi successi (una paura sconfitta, un amico perdonato, una vittoria sportiva o un successo lavorativo). Portala sempre con te, nel portafogli o nell’agenda, e leggila nei momenti in cui ti senti giù.
- Trova un buon motivo per superare il tuo limite e tienilo sempre a mente (es. Ho intenzione di aprire la mia impresa digitale perché voglio che la mia famiglia sia soddisfatta di me e desidero rendermi utile per l’intera comunità). Ripetilo quando ti senti giù e immagina tutto ciò che potresti fare una volta sconfitta la falsa credenza. Sì dai, quella che ti dice che “non sei in grado” di gestire un’impresa tutta tua (se non hai idea di cosa siano le false credenze informati qua).
- Fai ogni giorno qualcosa di nuovo. Non importa quanto sia grande il passo che fai: puoi assaggiare un cibo nuovo, indossare un capo che ti piace ma che pensi ti stia poco bene, perché magari mette particolarmente in luce il lato b. Oppure puoi iscriverti ad un corso di teatro per metterti in gioco da una nuova prospettiva, ma anche scegliere un genere di musica che non hai mai ascoltato.
L’importante è abituare il cervello a uscire dalla propria comfort zone a piccoli passi. Sicuramente così sarà più semplice compiere il grande salto e sconfiggere la credenza limitante.
La Terapia d’urto
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Tempo 1, Impegno 4, Soddisfazione 3
Nel 2014, su National Geographic è andato in onda un programma diretto dall’alpinista Bear Grylls, dove il noto avventuriero accompagnava famose star di Hollywood in imprese per loro impossibili.
Pensa soltanto che l’alpinista ha fatto esplorare alla nota modella Cara Delevingne gli scoscesi scogli della Sardegna senza che lei fosse preparata per arrampicarsi.
Tutte le star della serie hanno poi ringraziato Grylls: oltre al divertimento hanno provato una grande soddisfazione e l’autostima è cresciuta a dismisura. I concorrenti si erano resi conto che credevano quelle imprese impossibili solo a causa di barriere auto-imposte. Forse dovevano solo mettersi alla prova al fine di superare i propri limiti…
La terapia d’urto è molto utile quando proviamo paure o dobbiamo raggiungere obiettivi in poco tempo. Quando io ho deciso di voler smettere di avere paura dell’altezza, per superare le vertigini mi sono recata a Gardaland e mi sono buttata sulle montagne russe.
Ci vuole una grande forza di volontà, forse anche un pizzico di follia, ma il tempo che otteniamo utilizzando questo metodo è davvero un grande vantaggio da tenere a mente.
Ovviamente, non possiamo utilizzare la terapia d’urto per superare tutti i nostri limiti, specialmente quando si tratta di obiettivi più strutturati. Fortuna che c’è anche il 3 metodo qua sotto!
La storia di Chris Gardner e “La ricerca della Felicità”
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Tempo 3, Impegno 4, Soddisfazione 4
“Nanakorobi yaoki”
recita un antico adagio giapponese, ovvero: “sette volte cadi, otto ti rialzi”.
Un mantra che chi ha affrontato e vinto le sfide più dure della vita indossa come un tatuaggio invisibile. La grandezza però non sta nel superare le avversità senza fatica, ma nel farla propria e per questo superarla” ci ricorda Wired nell’articolo: 15 Persone che non si sono arrese.
Chris Gardner, l’uomo da cui Gabriele Muccino ha preso ispirazione per il suo “La ricerca della Felicità”, sarebbe sicuramente d’accordo su quanta fatica si debba provare prima di superare i propri limiti. Non per questa dobbiamo lasciarci scoraggiare però.
Il signor Gardner, nel film interpretato dal celebre Will Smith, passò dall’essere un assistente chirurgo a vendere apparecchiature mediche, al fine di aumentare il salario, nel 1981.
L’infanzia difficile dovuta agli abusi del patrigno e all’incarceramento della madre lo hanno portato a volere qualcosa di diverso per la propria famiglia. Per il figlio voleva un’istruzione, la sanità, ma più di tutto voleva proteggerlo.
Dopo un incontro fortuito con un broker cercò di inserirsi anche lui nell’ambiente della Borsa di San Francisco, ma le conoscenze che gli avevano promesso un posto scomparvero velocemente.
La moglie lasciò lui e il figlio, e Chris fu costretto a iniziare la sua vita come senzatetto prendendosi cura del figlio con i pochi soldi che raccoglieva grazie all’apparecchiatura medica non ancora venduta.
Nel 1982 accettò un tirocinio non retribuito come broker, e dopo i mesi di prova riuscì finalmente a racimolare uno stipendio. Questi soldi non bastavano per coprire i debiti né per pagare un affitto, e così continuò a dormire con il figlio tra stazioni della metro, parcheggi, bus per un altro anno, all’insaputa dei suoi colleghi.
Nel 1987, solo cinque anni dopo, grazie alle sue capacità professionali, Chris Gardner aprì la sua azienda di brokeraggio privata a Chicago.
Nel 2006 riuscì poi a vendere le azioni della sua quota aziendale per diversi milioni di dollari, fondando in seguito un’altra impresa più grande, con più sedi in America.
Insomma, sicuramente Chris Gardner è l’esempio di chi non si è fatto fermare dalle avversità e dai suoi limiti, ma di chi ha convissuto con essi fino ad abbatterli del tutto. Anche lui pensava di non potercela fare, ma con determinazione ha compreso come superare i suoi limiti e scavalcare gli ostacoli della vita.
Gli step da intraprendere
Realizzare e riconoscere che siamo noi i primi a imporci dei limiti è il primo passo da compiere per iniziare ad agire. Solo così riusciremo ad apportare un cambiamento nel nostro modo di affrontare le situazioni e arrivare al secondo step.
Il secondo step è meno facile da compiere perché agire vuol dire uscire dalla nostra comfort zone, facendo qualcosa che probabilmente richiede notevole sforzo mentale che ci risulta estremamente difficile.
Per questo avere chiaro l’obiettivo finale sarà sempre la chiave, aldilà di quale metodo si scelga per affrontare la credenza limitante.
Visualizzare il punto di arrivo ci aiuterà a motivarci per uscire dalla nostra zona di comfort, accettando il nostro limite per poi superarlo.
Sei ancora dubbioso se iniziare ad agire sulle tue credenze o restare fermo a goderti il successo di altri? Allora ricorda sempre cosa diceva Franklin D. Roosevelt:
“L’unico limite alla nostra realizzazione di domani sono i nostri dubbi di oggi”