Fra i numerosi cambiamenti causati dalla pandemia, una notizia positiva è l’innalzamento dellasoglia del microcredito. Nuove imprese e liberi professionisti hanno un incentivo in più per realizzare il proprio obiettivo imprenditoriale, sebbene il periodo non sia dei più favorevoli. Dunque, è bene scegliere attentamente il settore in cui investire
Il decreto legge “Cura Italia” emanato dal Governo prevede una serie di misure atte ad agevolare la piccola e media impresa in questa situazione di emergenza da coronavirus. Per quanto riguarda il comparto del microcredito, la soglia si alza fino a 40.000 euro.
Dunque, non solo le imprese esistenti da meno di 5 anni, ma anche tutti coloro i quali intendano mettere in pista una propria P.M.I. possono accedere ad un micro finanziamento – specialmente in periodo difficile come quello attuale.
Il microcredito per investire ai tempi del Coronavirus
Sebbene il microcredito sia un grande incentivo per tutti lavoratori autonomi ed i futuri imprenditori, occorre scegliere attentamente il settore in cui investire. E quale scelta migliore dell’home delivery, ovvero le consegne a domicilio?
Attualmente, le uniche attività aperte e attive sono quelle che riescono ad erogare il servizio a domicilio ai propri clienti. Tutte le altre sono obbligate a rimanere chiuse. Tuttavia, sono pochissime le imprese che riescono a fornire il servizio. Si stima che su 10 attività, solo 1 lo fa regolarmente, 2 improvvisano come meglio possono, le altre 7 si arrendono e chiudono.
Ecco perché oggi si registra un boom di richieste di consegne a domicilio da parte dei commercianti, davvero senza precedenti. Persino chi non aveva mai ipotizzato di consegnare a domicilio, oggi è costretto a farlo, quantomeno per far fronte alle spese di gestione e cercare di scacciare quanto più possibile il rischio di fallimento.
Aiuta le imprese offrendo loro servizi indispensabili
Zero liquidità, merce invenduta, debiti a cui far fronte. Nonostante tutte queste difficoltà, la paura peggiore dei commercianti resta il rischio di dover chiudere la propria attività commerciale, e non poter più “portare il pane in tavola”.
In tal senso, il network di Comuni a Domicilio cerca di offrire servizi alle imprese, consentendo loro di lasciare accesa una speranza. Parliamo della possibilità di generare liquidità attraverso l’unico canale di vendita rimasto: l’home delivery, appunto le consegne.
Naturalmente, prima di munirsi di un servizio di consegna, le attività devono riuscire a pubblicizzare il servizio nel modo giusto. Occorre far sapere ai propri clienti che il servizio c’è ed è attivo. Infine, occorre fornire anche uno strumento per poter acquistare i prodotti direttamente dal proprio domicilio, parliamo dell’opportunità di vendere online.
Come Amazon ma più local
Ecco che il network Comuni a Domicilio ha pensato a tutto. Il franchising consente di unire in un solo format sia la parte della logistica (consegne a domicilio) sia quella dell’e-commerce (app mobile).
Tramite l’app territoriale le imprese possono proporre i propri prodotti online, vendere tramite e-commerce mobile e ricevere ordinazioni a domicilio. Così, i clienti finali possono consultare i negozi convenzionati, effettuare acquisti in pochi touch e, infine, attendere la consegna del fattorino tranquillamente a casa.
Servendosi di una logica tipo “centro-commerciale” online, l’app è una sorta di marketplace locale. Quasi comeAmazon, ma più territoriale e circoscritto. Ciò ha come obiettivo la valorizzazione del territorio e, soprattutto, ilrilancio delle imprese locali (e dell’economia).
I cittadini potranno acquistare online e local dagli esercenti del posto senza dover ricorrere ai marketplace stranieri (Amazon appunto, Wish, AliExpress, Zalando, e così via).
Salve, vorrei essere contattato per avere più informazione,
Grazie