Cosa sono le notifiche push e come funzionano? Sono davvero più efficaci del tradizionale e-mail marketing? Cosa ci rivelano le statistiche più recenti in tema di invio push? 📈
Oggi parliamo dell’importanza dell’invio di notifiche push non solo perché consiste in una delle principali funzioni presenti nelle app del circuito Comuni A domicilio ma perché i numeri sono davvero impressionanti, tant’è che chiunque abbia un business online non può più farne a meno.
Prima di partire però, sei certo di sapere cosa sono le notifiche push? 🤔
🔎 Cosa sono le notifiche push (o push notifications)
Si tratta di quei messaggi molto brevi, circa 100 caratteri, che ricevi direttamente sullo schermo del tuo smartphone, o sul desktop. Un esempio è la notifica che ricevi quando un amico ti scrive su Whatsapp o, ancora, quando ti arriva un messaggio da Twitter.
Per poterle ricevere devi aver dato il consenso, sia durante la navigazione di un sito web sia dopo aver scaricato un’applicazione dallo store Google o Apple (attivando o disattivando le push dalle impostazioni del telefono).
E la differenza tra web push e push in app?
Prima di proseguire, e per poter leggere bene le statistiche 2023 sulle push, tocca distinguere le notifiche push in app dalle web push.
Da Whatsapp a Instagram, dalle app di gioco come Stumble guys e Clash Royal, dall’app di notizie preferita, da Gmail all’app del meteo. Hai mai provato a contare quante notifiche ricevi al giorno da parte di ognuna di queste app?
Noi ci abbiamo provato. Il risultato? Su un telefono con appena 20 applicazioni aperte regolarmente, quindi quasi ogni giorno, (tra cui meteo, due app di compravendita, due app di delivery, telegram, whatsapp, gmail, banca, contapassi, app di notizie, due app di streaming) le push giornaliere sono oltre 250 (senza contare le push inviate dalle app dei principali social network quali Instagram, Facebook e Tiktok).
Per i più curiosi, le push in app vengono lanciate per la prima volta nei primi anni 2000, ma finiscono sotto i riflettori solo nove anni dopo, nel 2009, grazie al lancio del sistema operativo Apple iOS 3.
Successivamente, è la volta delle web push notification che vengono integrate ai siti web attraverso appositi plugin. Sicuramente ti sarà capitato di vederne qualcuna mentre navigavi su un sito e-commerce (come nella foto qui sotto).
📈 Notifiche push: le principali statistiche 2023
Se sei ancora alle prese con l’invio di newsletter, e se stai ancora cercando di alzare il tasso di click delle tue e-mail dall’1,8% al 2%, è il caso che tu legga le statistiche principali sulle notifiche push.
E tra le statistiche più interessanti vi è proprio il tasso di apertura. Infatti, le notifiche push:
- hanno un tasso di apertura del 90%
- vengono aperte il 50% in più rispetto alle e-mail tradizionali
- le notifiche push in app (in-app push notifications) hanno un tasso di apertura 3 volte superiore rispetto alle web push
Con un tasso di apertura schiacciante sia sull’e-mail marketing che sulle web push, le notifiche push in app si confermano un mezzo tanto nuovo quanto potente, decisamente immancabile nella strategia di marketing di ogni business che si rispetti.
Ecco perché abbiamo parlato di push anche nell’edizione di aprile della Guida “Diventare Imprenditori Digitali” di Comuni A domicilio (che ottieni cliccando sull’immagine della guida).
🔥 Alcune utili curiosità sulle push:
- il 40% degli utenti interagisce con le app entro un’ora dalla ricezione della push, diversamente dall’apertura e lettura di una e-mail (spesso confinata ad un preciso momento del giorno o del week-end)
- il 60% delle push viene inviato nelle fasce orarie del pomeriggio e della sera
- il 70% degli utenti ritiene le push un canale di comunicazione utile
- solo l’8% degli utenti ignora le push
😬 Notifiche push: quando si rivelano poco gradite
L’invio di push è una strategia di marketing non sempre infallibile. Infatti, se inviate in modo eccessivo, e in orari poco opportuni, potrebbero irritare non poche persone.
Le statistiche infatti ci rivelano che le motivazioni principali per cui potrebbero risultare poco gradite sono:
- distrazione (circa il 49% del campione)
- invio a orari sbagliati (38,39%)
- poca rilevanza per l’utente (24,11%)
- mancanza di scopo, poca chiarezza (21%)
- messaggio freddo e impersonale (12%)
Quindi attenzione al messaggio comunicato, al giorno e all’ora e alla frequenza di invio.
🏆 E-commerce al 1° posto per invio di notifiche push
Naturalmente l’e-commerce, specialmente l’e-commerce mobile, è il settore principale che fa uso di push, nonché il campo in cui abbondano le best practice e i suggerimenti migliori per migliorare l’efficacia delle push (resta fino alla fine dell’articolo per scoprire 3 consigli efficaci per ottimizzare le tue push).
Perché le app di e-commerce sono particolarmente affezionate all’invio di push?
Perché ormai le scoperte più recenti in ambito neuroscientifico hanno confermato che il comportamento d’acquisto di tutti noi si basa su un impulso, uno stimolo del tutto irrazionale che ci spinge a desiderare quella cosa prima ancora di averlo realizzato.
Ecco perché un messaggio ben pensato, e ben scritto, inviato al momento giusto, tramite una push, può fare la differenza e generare vendite.
😉 3 Consigli per migliorare l’efficacia delle push
Alcuni dati fanno luce su quali siano le best practice da attuare per migliorare l’ingaggio col cliente e aumentare il tasso di apertura delle push. In particolare è possibile aumentarne l’efficacia scegliendo i giorni giusti e impiegando le parole giuste.
In particolare sappiamo:
- il momento migliore in cui inviare le push
- quali parole usare nelle push
- quali parole evitare nelle push
Bene, per scoprire questi 3 utili consigli ti invitiamo a seguire la pagina di Comuni A domicilio su LinkedIn e scrivendo in chat “3 consigli”. Oppure, se preferisci, compila il form che trovi QUI e riceverai i 3 consigli tramite e-mail 😉 iscrivendoti alla newsletter.
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1 commento su “Notifiche push: cosa sono, perché sono utili, curiosità e principali statistiche 2023”
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